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A #GLOCALCIBO si parla di AGRICOLTORI E CIBO… IL DIGITALE AIUTA L’AGRICOLTURA?

A #GlocalCibo “Agricoltori: il digitale aiuta l’agricoltura?”

Storytelling di Enrico Di Martino e Egidio Alagia, giovani agricoltori che si raccontano nell’era dell’Agricoltura 4.0

Interessante, e coinvolgente uno degli ultimi appuntamenti a #GlocalCibo, nel tempo dell’Agricoltura 4.0, mi verrebbe da dire, con il racconto di due storie di agricoltori, Enrico di Martino dell’area gardesana e di Egidio Alagia di Druantia di Buscate, con il contributo di Luigi Caricato, giornalista di OlioOfficina di Milano e Stefano Ravizza, presidente di Coldiretti Giovani coordinati da Carlotta Girola, giornalista di Dissapore.

Come in ogni tavola rotonda, l’ottima collega ha affrontato il giro delle domande di questi giovani produttori che hanno raccontato la loro professione, come la promuovono, quali mezzi utilizzano e quali professionalità devono aggiungere, in questa “nuova era”. In senso  circolare, Stefano  Ravizza, anch’egli proprietario di un’azienda agricola “L’organizzazione che presiedo è molto attenta alle nuove tecnologie: il web , la stessa Expo Milano 2015, ha trasformato e migliorato le condizioni degli agricoltori oggi; i Social da soli non bastano. Alcune iniziative della nostra organizzazione vanno nella direzione del passaggio generazionale, del confronto, della rete, ma anche di incentivi. Sabato a Roma premiamo i giovani agricoltori che ce l’hanno fatta  in una sorta di Premio  incentivante. La nostra organizzazione, ovvero la Coldiretti ha erogato 3.5 milardi al settore giovani”.

Parola, poi ad uno dei protagonisti della giornata, ovvero a Enrico Di MartinoIl web sta diventando il plus: dobbiamo aggiungere alla comunicazione tradizionale il racconto di un territorio, le bellezze che insistono, solo cosi diventiamo casi di successo. Io mi occupo di vini e stiamo avendo successo nell’aggiungere alle nostre bollicine e non solo, il turismo culturale, la storia dei nostri vitigni e saperlo raccontare sul web”.

Dello stesso avviso, Egidio Alagia, che aggiunge: ”Il web va manutenuto. Non basta avere un sito web, ma bisogna aggiornarlo. Sono d’accordo sul presentare un territorio ma non esagerando con la storia del chilometro zero. Va bene prodotti locali ma solo se di qualità! Non basta più, o non basterà per sempre, averli “vicini”. I nostri cardoncelli ad esempio, funghi lucani coltivati nella nostra azienda, sono e dovranno essere appetibili perché buoni… Averli chilometro zero è un plus! Bisogna evitare i finanziamenti a pioggia, bensì avere finanziamenti mirati. Inoltre bisogna agire sul coinvolgimento dei giovani, attraverso l’esperienza, le fattorie didattiche, l’alternanza. Bisogna fare rete. Noi di Druantia siamo promotori di “Alveare che dice Sì”, che nata in Francia si sta affermando qui: il concetto è mettere in rete prodotti di qualità differenziati e poi venirli a prendere presso la nostra azienda già imballati. E’ un modo per conoscerci/si, e fidelizzarci. Una sorta di Gas 4.0″.

Interessante l’intervento di Luigi Caricato direttore di OlioOfficina, che ha elencato anche cosa non va nel settore dell’olio di qualità e nel web per l’agricoltura”Innanzitutto il sistema vetusto di presentare i nostri prodotti. La staticità della burocrazia e la mancata tempestività su interventi di malattie per gli ulivi, vedi la xlonella, la mancanza di ricerca e l’elevata frammentazione fanno il resto“.
Insomma una bella mattinata che ha fatto riflettere ed oggettivamente, attraverso queste storie, far passare il concetto che tutte le trasformazioni necessariamente devono diventare una trasformazione culturale, modifiche di atteggiamenti, di pensiero per produrre “vere” trasformazioni ed essere di auto anche nell’agricoltura 4.0.

Articolo di Enzo Mari, link:

http://www.sempionenews.it/territorio/a-glocal-cibo-agricoltura-il-digitale-aiuta-lagricoltura-storytelling-di-di-martino-e-egidio-alagia/

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